giovedì 26 dicembre 2013

Che anno è stato il 2013!! !Un anno di tante cose fatte e di tanti amici!!!!

gennaio: tanta preparazione
febbraio: tanta solidarietà 
marzo: 1° corso per volontari



aprile: il primo solco

maggio: le prime api
maggio: i primi scouts

giugno: il potere alle donne
giugno: i primi gruppi di lavoro


giugno: areo-fitness in fattoria

luglio: la giornata degli alberi


luglio:i frutti del lavoro di molti

agosto: iniziano i lavori di ristrutturazione
agosto: finito il tetto


agosto: profumi e colori

settembre: viva le idee
settembre: la grande festa dei volontari


ottobre: piantiamo gli aromi

ottobre: inizia l'attività educativa
ottobre: costruzioni costruzioni!!!


ottobre: sgraniamo il mais a mano!


novembre: un grande team!
novembre: la nostra farina!
novembre: broccoli giganti!


dicembre: ancora un grazie a tutti voi!





BUONE FESTE DA TUTTI NOI DELLA FATTORIA SOCIALE IL POMODORO!!!



lunedì 2 dicembre 2013

Alla Fattoria del Pomodoro abbiamo appena finito di piantare il farro monococco. Volete sapere il perchè?

Nella lingua italiana, è chiamato farro qualsiasi specie di frumento vestito. Le più coltivate in Italia sono il farro dicocco o farro medio, Triticum dicoccon (Schrank) Tell., particolarmente apprezzato per la fabbricazione di pasta, perché alla macinazione fornisce semola più che farina, ed il farro spelta, Triticum spelta L., chiamato anche spelta o gran farro, relativamente ad altri farri abbastanza produttivo, che è il più adoperato, una volta sfarinato, per biscotti ed altri prodotti da forno, oppure decorticato e pilato, alla paridel riso, da usare per fare minestre o farrotti. Qualche pastificio lo adopera chiamando il prodotto pasta di spelta, o, più di frequente, semplicemente pasta di farro. Un discorso completamente a parte dev’esser fatto per il piccolo farro o farro monococco, Triticum monococcum L., che oltretutto si distingue dagli altri e dagli altri frumenti, per il fatto di essere diploide, ossia di possedere il più basso numero di cromosomi nel nucleo delle proprie cellule. Questo fatto, oltre alla presenza del suo polline in diversi insediamenti umani paleolitici e neolitici tra gli 11 ed i 9 mila anni fa, fa ritenere il monococco l’antenato degli altri farri e frumenti coltivati. L’uso nell’alimentazione umana era molto diffuso nell’antichità, anche nell’epoca romana. Molti autori segnalano che il piccolo farro rimase un cibo d’alta qualità, riservato in particolare alle milizie, ma la sua coltivazione andò scemando proprio perché molto meno produttivo delle forme poliploidi che si imposero quasi ovunque. Le qualità del piccolo farro sono veramente eccezionali. Oltre ad un gusto gradevolissimo, esso ha valori nutritivi e salutari molto elevati. Con più di 375 cal/100g, è particolarmente energetico. La quantità delle proteine, sul 17%, è alta, non solo, ma anche molto equilibrata, con tutti gli otto amminoacidi essenziali, che raramente si trovano tutti presenti in un solo vegetale, compresa la lisina, che favorisce la formazione dei muscoli. È stato calcolato che 100 g di piccolo farro apportano la quantità giornaliera di proteine necessaria all’organismo umano. Anche la ricchezza di minerali è interessante, come il magnesio, che combatte le situazioni di stress, presente in quantità 4 volte superiore al riso nero, il fosforo 5 volte più che nella soia, il calcio che in un ettogrammo di monococco è quanto contenuto in due bicchieri di latte. È anche più ricco del frumento in vitamine B1 e B2. Mentre nei frumenti moderni c’è correlazione tra il tenore di proteine e la quantità di glutine, nel piccolo farro questo è presente in quantità molto ridotta, sul 7%. Se questa caratteristica segnala la difficoltà di lavorazione della farina tramite le moderne tecnologie, tuttavia risponde al moderno convincimento che un’alta quantità di glutine sia tossica non solo ai celiaci, ma a ciascuno di noi. Una volta decorticato, il piccolo farro può essere usato completo per l’alimentazione, senza bisogno di passarlo alla pilatura o tanto meno alla brillatura, perché la crusca è molto fina e non disturba la masticazione né nelle minestre, né, in seguito a macinazione, nei prodotti da forno. Cibarsi di un cereale completo significa utilizzare tutte le preziose sostanze contenute nello strato aleuronico, oltre alle fibre, che facilitano notevolmente la digestione.